"Pazienti e medici preferiscono il follow-up a distanza, poiché esso contribuisce a migliorare la salute del paziente e avverte i medici di quali siano i pazienti che più necessitano delle loro cure. La riduzione dei follow-up sul posto libera risorse permettendo ai medici di rispondere rapidamente ai pazienti che ne hanno bisogno", spiega il Dr. Hein Heidbuchel, Heart Center Hasselt e Hasselt University, Belgio. "I risultati di questo studio sottolineano che la riorganizzazione dell'assistenza con il monitoraggio a distanza dei pazienti con patologie cardiache è utile anche dal punto di vista economico. È questo il futuro della medicina - vedere i pazienti nel modo più efficiente possibile, mantenendo un'alta qualità dell'assistenza."
L'endpoint principale della sperimentazione clinica prospettica e randomizzata, condotta coinvolgendo più centri, è stato costituito dai costi totali in relazione al follow-up per i fornitori. Tra gli endpoint secondari, l'impatto finanziario netto sui fornitori e i costi dal punto di vista di una persona che paga l'assistenza sanitaria. È stato coinvolto un totale di 312 pazienti con ICD a camera singola o doppia da 17 centri in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito. Un'estensione dello studio sta attualmente coinvolgendo un gruppo di pazienti con CRT.
I costi totale del follow-up per i fornitori nel periodo di due anni dello studio non è stato significativamente diverso tra il gruppo seguito con Home Monitoring e il gruppo di controllo (€ 204 contro € 213 a paziente). Non si tratta di una differenza significativa nell'impatto finanziario netto sui fornitori, anche se i risultati hanno evidenziato grandi variazioni nei vari Paesi.
Per i paganti - assicurazioni sanitarie o sistemi sanitari - c'è stata una tendenza alla riduzione dei costi complessivi a paziente con Home Monitoring (€ 4.881 contro € 4.307 nel gruppo Home Monitoring). Sono state qui incluse altre visite da parte dei medici, esami, ospedalizzazioni e costi legati al follow-up. Anche in paesi come la Germania e il Regno Unito, dove ospedali e medici vengono rimborsati per il follow-up a distanza, i costi non sono aumentati, mostrando che c'è lo spazio per compensare adeguatamente i fornitori per questi servizi e rimborsare la tecnologia del monitoraggio a distanza. I costi inferiori a livello di numeri sono stati ottenuti grazie alla riduzione del numero e della durata delle ospedalizzazioni, rafforzando i risultati delle sperimentazioni cliniche precedenti con ICD, come ECOST[2] e CONNECT[3].
I medici dedicano significativamente meno tempo ai pazienti con Home Monitoring (73 contro 64 minuti, p=0,028). Il tempo dedicato al follow-up a distanza e sul posto non è stato significativamente diverso per i dipendenti del settore sanitario considerati complessivamente. Per due anni, tutti i dipendenti del settore sanitario messi insieme (medici, infermiere e tecnici) hanno dedicato meno di tre ore a paziente in media, indipendentemente dal fatto che fossero seguiti con Home Monitoring o con un follow-up tradizionale.
"Visti i costi inferiori di Home Monitoring per i paganti, i medici andrebbero adeguatamente rimborsati per il follow-up a distanza, come dovrebbe esserlo la tecnologia stessa", aggiunge il Dr. Heidbuchel. "Con eccellenti risultati clinici, come mostrato in studi precedenti come COMPAS[4], TRUST[5] e IN-TIME[6], e con la raccomandazione della European Society of Cardiology[7], si ha un forte supporto clinico all'utilizzo del monitoraggio a distanza. Speriamo che i risultati dell'EuroEco contribuiranno alla riorganizzazione dell'assistenza, in considerazione della situazione vantaggiosa per tutte le parti: paganti, fornitori e, in definitiva, i pazienti."
Riferimenti:
[1] Heidbuchel H et al. Presentation at ESC Congress 2014.
[2] Guedon-Moreau L et al. Europace. 2014, 16(8).
[3] Crossley GH et al. Journal of the American College of Cardiology. 2011, 57(10).
[4] Mabo P et al. European Heart Journal. 2012, 33.
[5] Varma V et al. Circulation. 2010, 122(4).
[6] Varma V et al. The Lancet. 2014, 384(9943).
[7] Brignole M et al. 2013 ESC Guidelines on Cardiac Pacing and Cardiac Resynchronization Therapy. European Heart Journal. 2013, 34(29).
Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.biotronik.com